Archivio della memoria

L’Archivio della Memoria della Fondazione Università degli Studi di Teramo è impegnato dal 2004 nel recupero, nella conservazione, nella valorizzazione e nella divulgazione della memoria storica locale.

Una prima sezione dell’Archivio è dedicata alle memorie “private” del territorio e raccoglie circa 130 ore di film in formato ridotto realizzati da famiglie abruzzesi fra la fine degli anni ’20 e la metà degli anni ’80 del Novecento. Digitalizzati e archiviati, questi documenti costituiscono delle testimonianze preziose sulla vita, sulla società e sul territorio in grado di arricchire la memoria collettiva della regione, poichè raccontano la storia dell’Abruzzo e degli abruzzesi da un punto di vista inusuale ma importante.

Le attività dell’Archivio sul versante della raccolta dei film in formato ridotto possono essere ricondotte a due tipologie di azioni:

1. Raccolta e selezione dei materiali.
  • Raccolta dei film: le famiglie o i singoli proprietari di pellicole consegnano dei materiali in diversi formati
  • Esame e selezione delle pellicole
  • Riversamento delle pellicole in formato digitale
  • Restituzione alle famiglie che hanno aderito al progetto di una copia in DVD del loro materiale e delle pellicole originali: in questo modo ogni famiglia ha la possibilità di rivedere quei film che da tempo erano abbandonati in qualche soffitta.
  • Catalogazione delle pellicole che sono entrate a far parte del progetto.
2. Studio dei materiali

I “filmini” vengono studiati da diversi punti di vista (storico, antropologico…) e usati per la realizzazione di tesi di laurea, saggi e “video-saggi” scientifici, oltre che per prodotti divulgativi.

Una seconda sezione dell’Archivio è dedicata alle memorie del manicomio Sant’Antonio Abate; in particolare dal 2010 è stato avviato il progetto, “Voci dal Manicomio”, un tassello ulteriore volto ad ampliare la documentazione, arricchendola con testimonianze inedite che raccontano la storia del manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo, una delle più importanti istituzioni del territorio, divenuta parte integrante dell’identità culturale della regione. Nel solco della più avvertita storiografia, è stato già intrapreso uno studio sul manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo che, valorizzando uno straordinario e finora trascurato patrimonio archivistico, ha utilizzato le cartelle cliniche come chiave per l’approfondimento dei meccanismi politici, economici e sociali dell’intera comunità. Il primo frutto di questo lavoro di ricerca è stato il libro di Annacarla Valeriano, Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo (1880-1931), Roma, Donzelli, 2014, che ha consentito di segnalare a livello nazionale le attività della Fondazione Università degli Studi di Teramo su questi temi.

Ulteriori prodotti dell’Archivio della memoria sono stati i video “La città negata” e “Le parole del dolore” realizzati all’interno dell’ex ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate.

Con il progetto “Voci dal Manicomio” l’Archivio intende riconsegnare al territorio e agli enti che si occupano di salvaguardare il patrimonio storico-scientifico dell’ex ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate un patrimonio di memorie inedite che potrebbe colmare un vuoto di memoria e di storia che non è solo locale ma anche nazionale.

Per contribuire o avere ulteriori informazioni: fondazione@unite.it